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DummySirius
view post Posted on 21/1/2012, 19:58




Base primaria del secondo quadrante dell’emisfero ovest. Guardie pesantemente armate e protette sorvegliano un doppio perimetro circondato da luci ad alta potenza e torrette comandate a distanza da un centro di truppe specializzate. Quasi l’alba.
La base militare che più volte ha sentito parlare d’un nome e più volte ha sentito un allarme.
“Comincio a pensare che siamo agli inizi di qualcosa di molto nuovo, Sergente Marco” parla un Drever in un ufficio adornato da armi delle vecchie guerre e foto di gloriosa e forte gente del passato “Come Tenente ne ho viste tante, ma d’un piccolo gruppo di ribelli che stanno diventando una decisa spina nel fianco dei Bellator…no. Per non parlare di quel strano terremoto di cui ho sentito parlare” l’Order sta semplicemente chiacchierando con un subordinato compagno di fumate “Le ultime decisioni sono state parecchio dure signor Tenente” risponde lui, un Fennec “La popolazione avrà ancor più fiato da urlare verso di noi nelle ricognizioni. Non è magari il tempo di allentare la presa?”
Il Drever scuote lentamente la testa.
“Tutt’altro. Dobbiamo evitare che altri nuclei di ribelli si creino. Il fallimento di questo scopo significherebbe solo una cosa…un effetto a catena. Provocherebbe incidenti fra nazioni e nel caso peggiore, uno stato ROT cinque.”
“Guerra concentrata sulla nazione principale? Non è troppo esagerato, tenente?” lasciando andare un filo di fumo da un lato della bocca l’incredula volpe.
“C’è molta tensione Marco. La posso vedere, la posso sentire nell’aria. In più il nostro imperatore sta lavorando in modi assai misteriosi ultimamente. Siamo gli Order, ma come tali...valiamo meno di quelle checche dei Bellator.”
La volpe ridacchia goffamente “Questo è il problema d’istituire diverse forze militari e dell’ordine, alla fine ci sentiamo sottratti dei nostri diritti di sapere di più anche se siamo dedicati ad un solo scopo preciso”
“Fare ordine. E far rispettare la legge.” Amareggiato il canide morsecchia il sigaro “Ma se sappiamo prevenire un problema, magari? Non è meglio, forse?”
Di quel punto si sente il ripetuto suono del comunicatore personale del tenente. Il cane velocemente preme il pulsante di risposta “Qui Tenente Bryde.”
“Tenente, è tornato il nostro incursore Josè dalla missione d’osservazione basi ribelli”
Il canide si gratta lentamente la testa, piuttosto stupito. Quindi interroga velocemente il terminale a scomparsa che ha sulla scrivania, con lo schermo pieghevole che immediatamente si mette a sua disposizione.
“Hmm…interessante” parlocchia riaprendo poi la comunicazione “Fatelo entrare ed accompagnatelo nel mio ufficio immediatamente.
A giudicare dalla data d’inizio missione, sembra molto tempo fa. All’epoca lui era sottotenente.
“Sergente Marco. Tornate pure alle vostre mansioni…può darsi che presto avrete un nuovo collega” facendo gesto con la mano di andare tranquillo e senza tante regolarità di servizio. Nonostante tutto però il sergente si alza, fa un veloce saluto milite e s’avvia rimettendo il casco elettronico in testa.
Qualche minuto dopo si presenta Josè. Il topo sembra freddo e poco affaticato, camminando velocemente in direzione della scrivania. Fa quindi un saluto di tutto rispetto, da soldato ad ufficiale superiore.
“Riposo e a rapporto, soldato.”
“Sono stato mandato in missione nella data…”
“Ne sono al corrente. Procedi al risultato.”

“Sì signore. Dopo aver cercato un modo d’entrare a far parte d’un gruppo di ribelli mi sono trovato intrappolato nella loro base. La loro base è difatti sotterranea ed hanno un organizzazione simile per gradi, poche persone selezionate hanno la possibilità di uscire in solitaria, se non per particolari scopi. Nelle mie lunghe osservazioni ho registrato le identità di diversi membri. Comprendono gli ex-Bellator Warren e Franziska estremamente pericolosi. Ho raccolto i dati sulla formazione della base e delle loro operazioni.”
“Davvero un ottimo lavoro.” Mettendo i gomiti al tavolo ed unendo le mani davanti il suo muso “Registrate tutto nel vostro terminale, stavolta completando le informazioni. Quelle arrivate dalla base esplosa in quel settore sono incomplete o corrotte. Manderemo immediatamente un aviotrasporto sul posto. Oh, e passate pure per il magazzino: da oggi siete a capo d’una squadra come caporale maggiore.”
“So…sono onorato signore” Josè si sente immediatamente appagato da questo premio. Dure fatiche finalmente riconosciute.
“Dite…avete per caso incontrato un certo Tyad Wallance? La sua casa era in zona, è probabile che era lì, in quella base..”
Il roditore tentenna un po’ prima di rispondere. Poi il senso del dovere vince.
“Sì signore. Avevo intenzione d’eseguirne l’arresto e portarlo con me. Lo conosco per le sue abilità nel costruire armi. E’ un elemento pericoloso”
Il Tenente sorride piuttosto arcigno guardando il topo “Suvvia caporale maggiore Josè…perfino io so da quando vi siete arruolato che era un vostro ex-collega di sicurezza.” Riconoscendo subito qualche intenzione non spiegata da lui “Ma purtroppo per lui c’è un mandato di cattura particolarmente esigente nei suoi confronti. Vivo. E come premio…promozione a Generale di brigata.”
“Sul serio signore?”
“E comando d’un intero settore. Lei si rende conto del livello di pericolo di quell’uomo vero?”
“Posso saperne le accuse?” non ancora al corrente di tutta la missione eseguita da Tyad per recuperare le medicine o di quel che ha causato prima. E’ sempre rimasto rintanato nella base ed ha avuto poco tempo di conoscere al meglio ciò che aveva fatto.
“Omicidio plurimo di Order. Tentato omicidio d’un ufficiale Bellator. Distruzione di proprietà civili ed Order, incendi dolosi, furto di prodotti medicinali riservati, violazione delle aree ed informazioni riservate d’una clinica…devo continuare?”
Josè scuote la testa amareggiato, pensando a come sia diventato il suo vecchio amico “ Ho ricevuto signor Tenente. Chiedo il permesso di procedere alla registrazione dei dati ed al ritiro del mio formale equipaggiamento militare.”
“Permesso concesso. Non perdete tempo Caporale, fra meno d’un ora voglio tutto pronto per la partenza. Lei parteciperà attivamente all’annientamento d’un intera base di ribelli.”


Tutto completamente in fretta ed il più veloce possibile. Adesso è quasi l’alba e l’oscurità della notte sta abbandonando la zona. Presto i soli passeranno nuovamente a scaldare la zona come ogni giorno.
“Angela, posso chiederti una cosa?” chiede con voce gentile Zak alla dottoressa “Come mai hai dato quella medicina a tutti i ribelli tranne che a noi del comando, io, Dentone , Tyad…”
“Lo vedrai fra poco cucciolotto” parla con una voce piuttosto preoccupata la barboncina. Sono tutti fuori, con zaini stracarichi di tutto.
“La prossima base è molto lontana?” continua a chiedere lui mentre aspettano che all’appello siano presenti tutti “Qualche giorno di marcia mi ha detto Takeru…ma siamo davvero carichi e presto l’impero può piombare qui come nulla. Ho paura che non ce la faremo”
Zak si sistema meglio il cappuccio del suo vestito appena rattoppato da monaco con fare piuttosto imbarazzato “Se ti senti preoccupata o tesa puoi…fare come prima, dico..”
Lei appare curiosa e sorride, forse già capendo cosa intende il ragazzo “Come prima…?”
Piano piano Monaco afferra la mano di Angela e la tiene gentile, senza stringere “Così…no?” il suo volto tutto infagottato, evidente reazione d’una grande timidezza.
La dottoressa porta la mano libera davanti il volto e ridacchia “Sei così dolce! Ma purtroppo marceremo in gruppi organizzati. Starò vicino al circolo del comando, tu probabilmente con tutti gli altri”
“Oh…”
“Accontentati di questo” la barboncina fa per avvicinare il volto alla guancia di Zak, ma viene subito fermata da Artiglio che con voce alta annuncia “Ci siamo tutti! Formiamo i gruppi e partiamo immediatamente! Non possiamo perdere altro tempo!”
“Ma..aww…” uggiola il fox hound, vedendo lei ritrarsi e dare giusto una carezzata sulla sua testa “Se ti senti male dimmelo ok? Non sono passate nemmeno 72 ore dal tuo risveglio. A dopo Zak”

I gruppi vengono organizzati, ed alla fine la formazione ricorda una grande freccia: il circolo comando alla punta con ai lati i membri più abili e riconosciuti mentre tutto il resto si trova dietro di loro, in fila per due. Tutti armati con mitragliatori, fucili a pompa e fucili da caccia.
La marcia inizia in modo pesante ed affaticato, ma presto tutti cominciano a prendere vigore nei loro passi.
“Abbiamo stracaricato tutti gli altri” dice Tyad guardandosi dietro ed osservando poi i suoi nuovi colleghi di comando “Siamo sicuri che riusciranno a tenere fino in fondo?”
Franziska annuisce “Contaci. Possono tirare un treno con i denti se vogliono ora”
“Ora? Ma cosa gli avete fatto?” chiede mentre avanzano per la foresta. Artiglio scuote la testa “Se ne parla dopo. Piuttosto cerca di riprendere fiato dal grande lavoro che avete svolto tu e Whooper”
“Uh uh uh…è anche merito di Takeru, lui ci ha indicato i punti giusti” del canto suo il tricheco porta con sé tre di quegli zaini sul groppone come fossero buste della spesa. Una grande dimostrazione della sua stazza.
“E’ stata anche la mente di Artiglio a congegnare una cosa così a dir poco…diabolica”
“La nostra unione fa la vera forza. E che nessuno ci provi a separarci!” piuma chiodata risponde con orgoglio “Di che tipo di base stiamo parlando comunque, la prossima dove andremo?”
“Alcuni nostri amici saranno già lì con un bel seguito. Si tratta d’un accampamento in una città segnata come abbandonata. Credo che sarà ancora così una volta giunti lì” spiega Takeru “Non sarà sotterraneo ma dobbiamo arrangiarci.”
“Poco male, non mi piaceva fare la talpa tutto il tempo!” positiva la furetta a proposito. “Siamo comunque costretti a fare il giro largo. Andando dritti rischiamo d’incrociare i sentieri pattugliati…e noi dobbiamo arrivare lì nella maggior indiscrezione possibile. Passeremo per la salita e per parte del bosco bruciato..”
“Oh! E’ la zona dove abitavi Orecchie Lunghe!” interrompe Franziska “Magari ritroverò il mio serramanico!”
“Passeremo vicino la mia ex-casa dunque…” mugola a bassa voce “Non è che posso controllarne un attimo le macerie per vedere se è rimasto qualcosa?”
Il resto del comando rimane in silenzio. Artiglio poi ride un po’ sottotono “Eppure qualche ora prima ti ho detto che fai parte del cerchio del comando! Ed il cerchio del comando decide ciò che è necessario. Sei libero di farlo se lo senti strettamente necessario. Naturalmente per cose più importanti bisogna decidere insieme o con me, ma questa? Va pure. Ma ricorda di non chiedermi l’autorizzazione per qualsiasi cosa adesso. Ok?”

Tyad annuisce mentre cammina, con il respiro piuttosto affaticato. Tutto il resto dei ribelli invece avanza senza alcuna fatica…anzi, sembrano più gonfi ora. Più muscolosi.
“Uh…devo avere le allucinazioni. Non mi sembrava che avessero braccia così…robuste.”
Nessuno al momento risponde a quel dubbio del coniglio. Tutti sembrano già sapere cosa sta succedendo, a parte lui. Evidentemente non può saperlo ora con tutti attorno.
I soli lentamente salgono in alto durante il loro cammino, una marcia a dir poco ininterrotta. Il coniglio sente un aria familiare.
L’aria di casa. O ancora un odore di bruciaticcio, di plastica di ciò che una volta era suo. Gli basta guardare alla sua sinistra per vedere le macerie di casa sua, tra gli alberi in salita.
“Vi raggiungo in un secondo. Lo prometto” il coniglio immediatamente fa per avviarsi, ma sente prima la mano di artiglio che lo trattiene. Con le unghie conficcate nei vestiti. Con l’altra mano alza un pugno chiuso che ferma tutta la marcia.
Aviotrasporti in arrivo. Se ne sente il rumore dei reattori.
“Presto, sparpagliatevi nella boscaglia!” velocemente tutti cercano un posto tra cespugli, sotto gli alberi, ed altro ancora. Chi subito e chi in ritardo.
Tyad ha già ripreso a correre verso le macerie, nascondendosi di albero in albero mentre gli aviotrasporti fanno il loro passaggio. Sono evidentemente diretti verso la vecchia base, nella direzione opposta.
Vuole assolutamente rivedere quel che è rimasto di casa sua e se si può recuperare qualcosa…ma la su sorpresa è davvero amara una volta che è arrivato lì.
Non solo ci sono rimaste solo macerie, ma quel che è rimasto è stato letteralmente portato via. Dai suoi vecchi strumenti di cui non si trova nemmeno un giravite a qualche soprammobile di piombo.
“Perché?” mugola a bassa voce. Magari poteva trovare qualcosa da portare, ma così non c’è nulla che può fare.
D’un tratto però sente come un’atmosfera strana. Un innaturale alito di vento provoca l’innalzarsi della cenere che va dritto addosso a Tyad, che chiude gli occhi e se li copre. Quando li riapre ha qualcosa ai suoi piedi.
“Cosa…come ha fatto a salvarsi dall’incendio?”
Il ragazzo ha davanti a sé una vecchia foto. Lui ed Alycia insieme, man per la mano, con alle loro spalle la casa che una volta sorgeva qui.

Capitolo 3:
Il viaggio del destino


Immediatamente lui la prende, la fissa, la stringe al petto. Ha trovato qualcosa che può portare. Subito la ficca in tasca e corre via per ricongiungersi con il gruppo. Hanno ripreso la marcia in formazione ma non si sono molto allontanati.
“Cos’hai trovato laggiù?” chiede immediatamente Takeru quando il coniglio torna in cima alla fila.
“Un importante ricordo del mio passato” risponde semplicemente lui. Takeru fa semplicemente per guardare la strada, poi di nuovo lui “Hai ancora la stella, vero?”
Il ragazzo ricorda che gli è stato restituito tutto in fretta prima della partenza. Casco compreso.
“Dovrei averlo nel mio zaino, ben conservato” piccola bugia. Spera che sia così “A tal proposito, ho un casco nel quale ho scaricato molti dati dalla clinica Black Health. Ma non so quale terminale può leggerli o aprirli”
Franziska lascia andare un piccolo “Bof” prima di spiegare il tutto “I dati all’interno del casco sono criptati con una serie di codici. Uno è della guardia ed uno è della clinica. Se non sappiamo quelle chiavi ci serve qualcuno seriamente esperto per aprirli…e non abbiamo nessuno al momento. Conserviamocelo bene, anche se al massimo avrà qualche ricetta per il mal di testa” ridacchiando.
“Questo è lo spiazzo dove c’hanno buttato gli esplosivi o sbaglio?” dice ora il coniglio, vedendo delle buche provocate dalle esplosioni “Non c’è assolutamente nulla a terra se non qualche pezzo di metallo sparso..”
Franziska guarda con attenzione mentre marciano. Nessuna traccia del suo serramanico, evidentemente rimasto infilzato in testa al soldato e quindi ripreso da qualche Order.
“Ma me lo ripagheranno. Anche tu Orecchie Lunghe, in fondo l’ho tirato per te” per quanto sia ingiusto Tyad preferisce non opporsi. D’altra parte ha ragione: senza il suo intervento adesso era sicuramente morto.
“Non è che possiamo fermarci a metà percorso almeno?” chiede Ispanico “Già mi dolgono le bracci..”
“Tu non hai il diritto di parola. Non ancora.” Takeru con acidità nel tono. Il pellicano non è stato ancora perdonato per il fattaccio di prima.
“Comunque ci fermeremo per un controllo a metà percorso, al confine. Dobbiamo uscire dallo stato del Baderan, ovvero dove siamo ancora. Sarà la prima cosa.”
“Ci saranno guardie lì?” chiede con dubbio Tyad. Ma Artiglio risponde praticamente subito “Certo, ma i nostri compari avranno sicuramente qualche buco per noi.”
“Chissà in che situazione sta il nostro buco invece.” Riflette Franziska “A quest’ora saranno dentro.”

Nel frattempo…

“Avete preparato le cinture antigravità?” dice il capitano della squadra “Caporale maggiore Josè a testa ed al mio fianco. Voi solo conoscete pregi e difetti di questo luogo.”
“Dobbiamo aspettarci di tutto. Anche che sono già fuggiti. Scendiamo in pochi…anche se siamo in quaranta altamente armati e specializzati dobbiamo cautelarci di non perdere tempo”
“Molto bene” il capitano, un collie, indica a tre di quei soldati di seguirli. Quindi si gettano giù come se nulla fosse. Prima dell’impatto le loro cinture si attivano e li fanno discendere come piume.
“Attenti agli spuntoni in fondo!” dice Josè “Usate i puntatori per atterrare laggiù!” indicando l’entrata. Premendo alcuni precisi tasti i soldati sono perfino capaci di controllare la direzione della discesa.
“Giusto la durata della carica della cintura!” dice uno di loro “Adesso attenti. Voi sentite niente?”
Man mano avanzano per i corridoi. Le luci sono accese. Il generatore elettrico è attivo.
Qualche passo ancora nel totale silenzio. Poi una voce.
“Sono arrivati ragazzi!” si sente dal fondo del corridoio. Ed immediatamente degli spari dagli angoli colpiscono varie parti dei muri.
“SONO ANCORA QUI! Fate scendere il resto della truppa presto!” urla Josè. Il capitano apre la radio mentre parla in risposta al topo “Sblocca quei dannati spuntoni, io faccio scendere tutti quanti! Voi lassù, muovete il cu**! Scendete immediatamente!”
E mentre Josè disattiva gli spuntoni, tutti quanti fanno per scendere con le loro cinture. Nel frattempo vari caricatori vengono svuotati ed infine le luci vengono spente.
“Dannati…ma vi staneremo!” urla il capitano brandendo il suo fucile ad energia d’assalto “Attivate le torce. Formazione a semi cerchio! Copriamo tutti i nostri fottuti lati..”
Ancora silenzio nella base. Avanzano fino al fondo del corridoio.
“Libera! Questa stanza è libera!” dice uno di loro “Anche questa signore!” tutte le stanze prima del fondo sono perfettamente libere e pulite.
“Si saranno ficcati tutti insieme in un punto sperando di farci secchi. Josè, qual è il punto migliore di copertura e dove finisce il corridoio?”
“Per di qua si va alla sala grande…se vogliono farci arrivare lì è bene prenderli da dove non se l’aspettano, alle spalle! Seguitemi!”
Il gruppo in silenzio segue il caporal maggiore. Ogni tanto il silenzio viene interrotto da un “Libera!” per indicare che tutte le stanze non hanno nulla al suo interno.
Alla fine eccoli all’uscio della sala grande. La sala dove Artiglio ha sempre dato le sue conferenze.
“Al mio tre. Lanciate le vostre granate antisommossa.”
Tutti si preparano. Sembra che nella stanza grande non si sente una sola mosca, ma forse sono nascosti negli angoli, al buio.
“Uno. Due. TRE!”

Tutte le guardie escono e gettando le loro granate. Fumo, luci e fischi particolarmente assordanti ricoprono il luogo.
Ma non si sentono ribelli lamentarsi né nulla.
“Benvenuti nella nostra simpatica base!” si sente una voce dal centro della stanza. Puntando le luci si nota solo una cosa: la ricetrasmittente che aveva costruito Josè “Questo è un messaggio registrato e sarà l’ultimo che sentirete! In questo momento stanno fondendo tutte le nostre batterie a fotoni…addio!”
Josè ha già cominciato ad indietreggiare vedendo quella ricetrasmittente. Già s’aspettava qualcosa di molto, molto brutto.
“E’ UNA TRAPPOLA!” urla il capitano “TUTTI FUORI!” urla ancora. Confusione, corse affannate. Le batterie a fotoni, se esplodono, provocano un arco di danno incredibilmente elevato. Tutto montato ad arte con sensori, microspie e onde radio. Il resto del lavoro lo sta facendo quel che rimane del forno della base, sovraccaricando le batterie messe in fila ed in contatto in tutta la base. Altri meccanismi includono delle armi collegate a pesi meccanici e piccoli motorini con un fermo.
Ma a questo Josè ed gli altri non possono pensare né osservare. Il topo è il primo nella corsa, ma si sente perso quando inizia a sentire le esplosioni. Disperato, fa per uscire dall’uscita principale, attivando il gettito ad aria. Le fiamme dell’esplosione lo raggiungono. Vola via, gettato dalle fiamme e dall’aria. Per poi atterrare fuori, diversi metri dopo.
L’equipaggiamento con tutte le sue imbottiture gli hanno attutito il danno, ma sente qualche osso che non è al suo posto. Tossisce sangue.
“Perché…perché tutta questa carneficina?!” dice a bassa voce, per poi girarsi per rimanere di schiena ed urlare “PERCHEEEEE’?! Assassini! Delinquenti! Ripulirò questo mondo dalla vostra sporcizia e vendicherò i miei compagni!” più di così non può urlare. Il dolore lo zittisce, ma la radio è ancora funzionante.
“Aviotrasporti? Missione fallita…scendete immediatamente….ho bisogno di cure mediche.”
Nel frattempo, la fu base dei ribelli è collassata su sé stessa. Se qualcuno è sopravvissuto, è ora sepolto sotto tonnellate di terra e macerie. C’è solo da recuperare i corpi d’un intera squadra.
Josè non può far altro se non giurare assoluta vendetta mettendo il suo braccio davanti il volto e continuando a dire “Assassini…assassini…”

Edited by DummySirius - 21/1/2012, 20:30
 
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DummySirius
view post Posted on 28/1/2012, 19:42




Introduzione

E arriva così il tempo dove la mente ed il corpo s’aggregano per riposarsi, e narrare un racconto. Un racconto che parla di popoli oppressi, morbi pericolosi, misteri e orchestrazioni…un tavolo con quattro giocatori in uno scantinato. Io sono il tuo master, e tu sei un mago. E tu ancora un guerriero. E tu la chierica con vestiti succinti.
La salute prima di tutto.

Io sono quello che potete definire “Narratore” o anche un semplice Giullare o un Cantastorie : Sta a voi darmi un nome, perché io sono – o credo di essere – un semplice affacciamondi.
E se mi passi quella marjuana mi ci affaccio anche subito, altrimenti dovrò parlarvi di stupidaggini per tutto il tempo.

Possiamo anche iniziare, così, ad affacciarci ad esso. Abbassate lo sguardo, immaginate e concentratevi : Nulla non avete davanti se non un mondo..grande! Vivo!

Mondo: EHI! Ma non c’avete un po’ d’educazione? Anch’io ho bisogno della mia privacy!

Con una catena montuosa che lo divide esattamente in due parti. Una terra illuminata da ben due soli, di cui il movimento è lento - quasi statico.

Soli: Eeeehi!
Mondo: PERVERTITI!

Ora che avete portato lo sguardo su quel mondo, portatelo altrove.
Altrimenti ci denunciano per aver violato la privacy di tre pianeti.

Somewhere we must die
Somewhere we must suffer
Somewhere we will return our fire

*Tutti a prendere una chitarra e a suonare note stonate*

Il rumore dei tuoni e dei fulmini solcava il cielo d'un pianeta per ora sconosciuto, fulmini celesti in un cielo scuro e malvagio.
Qualcosa mi dice che il servizio meteo di questo posto è piuttosto scadente.
Le nuvole spinte dal vento rovesciavano una pioggia fredda e limpida,a segnar quasi lo scorrere della vita e della natura.

Vita e Natura: WIIIIIIIII *Scivolando giù*

In basso ecco che c'avviciniamo a quello che sembra un campo da battaglia.
Diversi rottami che, ancor fumanti e zampillanti di fiamme, rispondono lucidi al riverbero dell'acqua che vi cade.
Se questa è vita e natura che scorre, io sono il presidente Obama.
La terra accoglie tutto questo come in un lento abbraccio, facendo affondare lentamente i rottami e inghiottendoli definitivamente.

Terra: Madò non mangio da millenni! OM NOM NOM NOM…

E' la nascita d'una nuova vita, dove la violenza è terminata.

Natura: No! Vitaaaa! E’ caduta di sotto! Oh beh…ne nascerà una nuova!

Ma tra tutti i rottami, acciaio e ferro..ne vediamo uno ben più grosso di tutti e decisamente imponente. Ancor vampe che si scaturiscono dai buchi dei danni subiti.

Poco vicino da questa grande nave che sta affondando vediamo una tizia che cerca Jack nel fango, ma non riuscendo a trovarlo, decide che è meglio fischiare in giro.

Dentro di esso - un coniglio, che con il volto ormai solcato dalla fatica e da un respiro poco regolare controlla il suo mitragliatore ad energia - ormai scarico.

"E' tempo che io scompaia"
Il coniglio dopo aver letto il copione guarda una delle finestre con uno sguardo contrariato.
“Come può essere che non si capirà se sono il protagonista o qualcun altro PER TUTTO IL TEMPO? E ho solo questa battuta? Quanto verrò pagato per questo?”
*Voce fuori dal set*
“COSI POCO? MA IO VI AMMAZZO! Ma io vi”
Il coniglio viene colpito da una vangata di fango e dunque si zittisce.
_______________________________________________________________________________________

Una voce maschile e giovane s'ode nella lontananza d'un posto verde e rigoglioso. E' un bel giorno baciato dal sole e dall'aria profumata dai fiori sbocciati di fresco.
Siamo così dunque in un film della Disney.

Alycia..vuoi sposarmi?

“Sì”
“NO.”
Una voce al di fuori del set interrompe tutto, i due guardano verso lo schermo mentre si sente come qualcosa o qualcuno che bisticcia, quindi tira una furetta dentro la casa sfondando una finestra.
Quindi si vede una gatta nera che a bordo d’un bulldozer demolisce lentamente la casa.
“TAGLIA! TAGLIA! FERMATE QUELLA PAZZA!”
“Andiamo avanti?” chiede il coniglio “Ci baciamo e basta?”
Il coniglietto pare scodinzolone all’idea. Ma prima che possa di nuovo guardare la lupa se la vede portar via dal bulldozer guidato dalla micia.
“Oh cristo suppongo che dobbiamo saltare avanti. Perché non l’avete ancora fermata?”
“Ma Capo! Ci ha riempiti di graffi! Non vogliamo affrontarla!”
“Oh santo…qualcuno gli tiri un gomitolo! E saltiamo avanti!”

La scena scompare..e riappare una stanza intinta di legno con una scrivania che si vede nell'immediata vicinanza.

Un telefono adesso si sente squillare ,all’interno d'una casa. Sembra adornata, curata e tirata sempre a lucido: tutto sembra così perfetto, così pronto a qualunque cosa..ma un telefono interrompe questo silenzio della perfezione, e Tyad scende le scale.
E siccome la casa sua è perfettamente lucida inizia ad inciampare e cadere con dei ruzzoloni che hanno dell’orrendo. Una volta arrivato al piano terra corre ad afferrare il telefono. Ma gli sfugge la cornetta perché anche quella è lucida. Poi scivola di nuovo sul pavimento cascando di culo.

“Pronto?”
“Tyad Wallance?”
“Sì? Sono io.”
“Ascolti..le dobbiamo chiedere di rimanere calmo. Ciò che dobbiamo comunicarle è molto impo-portante.”

Il cuore del coniglio batte forte. La tensione è alle stelle per lui. Mangia velocemente le unghie provocandone la crescita su un livello assurdo, facendone montagnette ai suoi piedi. Il sudore che scende copioso crea delle piccole pozzanghere.

“Cos'è successo e chi è lei?”
“Era ora…volevo dire, siamo quelli della pizzeria. Volevamo dirvi che abbiamo un problema con gli Alici.
“State..parlando di Alycia?”

Silenzio.

“Me lei è sordo o cosa? Ho detto gli Alici…”
“Cosa è successo?! MI RISPONDA!”
“Si calmi! Ho detto che c’è un problema con gli Alici!”

Il Coniglio s’innervosisce ancora di più. Afferra il mobile del telefono e ne stringe la zampa sopra, spaccandone piano piano il legno. I suoi denti vibrano come sfogo della tensione ed inizia ad imitare un martello pneumatico.

“Io non mi calmo! Mi dica immediatamente cosa…”
“Lei è proprio duro di comprendonio! Gli Alici sono andati a male! Sono scaduti!”
Quella voce che si sforzava di essere chiara perfora immediatamente il cervello del coniglio.
Altra scossa di nervi.
Il pavimento crolla ed il coniglio casca di sotto e rimane appeso alla cornetta.

“Urghh! Se questo è uno scherzo io la uccido sa! Nessuno si può permettere di dire che Alicya è andata a male!”
“Senza mancare che la pizza che avete mangiato aveva dei funghi viola che non ci posso credere che non c’avete chiamato perché è evidente che erano radioattivi. Portano malattie incredibilmente infettive che possono uccidere al tocco e insomma tanto per dire vostra moglie è morta.”
“No..no..non è possibile..”
“Scherzavo sul fatto che vostra moglie è morta. No, insomma, è stata buttata sotto da un Bulldozer e ha rifiutato di continuare…e comunque lei non ha mangiato quella pizza vero?”

I sogni d’una vita perfetta si sgretolano!
Lo sguardo prende a farsi sempre più vitreo e morto..come le orecchie che cadono senza alcun vita davanti la faccia del coniglio.

“Dio,no…no…non…NON C’E’ UN BAGNO QUI SOTTO!”
“Inoltre la vostra carta di credito è scaduta perché gli alici costano un capitale in un mondo dove gli animali sono come persone senzienti. Complimenti signor Tyad! Lei ci ha commissionato un omicidio!”
“NOOOOOOOOOOOOOOHHH!!!”

Il telefono viene fatto volar via dalla furia di Tyad che afferra e lancia il tutto contro una vetrinetta dove sono conservati tanti oggetti di cristallo.
Poi s’accorge d’aver fatto una cazzata e casca di sotto.
“Ehi, chi è questo coniglio?” si sente una voce dal fondo. “Non è certo la pizza che abbiamo ordinato! Riportalo sopra, Donatello!”
Tyad viene rigettato sopra e riatterra sul soffitto di casa sua.
All’impatto si frantuma letteralmente. Si spezza come la sua vita. E come il suo naso. Molti oggetti vengono devastati, distrutti, rovinati – Senza che egli si accerti se tutto questo era stato uno scherzo o se tutto quello necessitava tanta violenza così impulsiva..
“Ma che cazz…è tutto così fragile in questa casa?”
“Abbiamo dovuta ricostruirla in polistirolo! Le case costano!”

“I MIEI ALICIIIIII”

**Booooooomm...**

Un fulmine. Piove.
Tyad balza sul letto urlando il nome del suo condimento preferito. La mafia dei gamberetti lo cercano da allora. E così anche gli idraulici dopo l’incidente dei funghi viola. Mario ha preteso 1500 euro.
Le gocce della triste pioggia vanno contro la finestra mentre il ragazzo sbatte piano gli occhi e respira velocemente, cercando di dimenticare l'incubo - purtroppo più che reale ed iniziato tempo fa - che aveva vissuto.

“Forse non dovevo mangiare un chilo di polenta ed osei”
 
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/Shadowolf\
view post Posted on 4/2/2012, 18:43




Con ancora il cuore in gola ed i gas gastrici in subbuglio, Tyad con la mano destra va alla ricerca del pulsante della luce.
Cadono oggetti sempre più grandi, fra le quali una palla da bowling, macchine radiocomandate ed una dozzina di palline rimbalzine. Le palline colpiscono la televisione che cade su letto rompendone le gambe e facendo scivolare il coniglio in avanti così che balzi direttamente sul pulsante della luce sbattendoci di testa.
Nel mentre fa questo un oggetto vien urtato e fatto cadere, ma il ragazzo morde l'interruttore prendendosi una forte scossa e lasciandolo una volta che ha tutta la pelliccia rizzata.
Afferra così, dopo aver acceso la luce, una boccetta di plastica contenenti molte pillole di media dimensione.

“L’unica cosa che mi hai lasciato è questa maledizione, Alycia…”
"Avere un alito perfettamente orrendo."

Mormora lui, che del canto suo non sa se apprezzare d'avere un arma biologica a portata di mano o semplicemente smetterla di mangiare schifezze.
In fondo era una delle poche cose che gli rimaneva di quella lupa di cui aveva giurato eterna fedeltà ed amore. Zuppe di fagioli ed aglio comprese.

Un coniglio nero dal ciuffo scapigliato e poco curato. Il tipico ragazzo italiano al risveglio.
Uno sguardo castano e molto vispo. Quanto un pesce lesso.
Negli anni non ha fatto altro che dirigere la sua mentalità nell'inventiva, dopo aver lasciato il suo lavoro di guardia di sicurezza. Fare sculture di Lego sono la sua passione.
Molto magro e snello, ai limiti d'altezza della sua razza: Quali sono i suoi obiettivi di vita precisi? Abbandono? Lotta? ADRIANA? No un attimo, questo è Crystal Paw. Non Rocky.

***********---Un Regime totalitario e tirannico---*************

La storia del pianeta Twinlight è curiosa ma allo stesso tempo incredibilmente violenta e sanguinaria.

"Chi vuole la bistecca al sangue?"
"TUTTI"
"Mai nessuno che vuole una bistecca ben cotta qui."

Nato praticamente come ogni pianeta gremito d'esseri viventi, Twinlight ha un tempo di rotazione che per parlarne scientificamente si rischia di finire regolarmente in un dibattito. In parole povere,questo pianeta “sosta” tra due zone. La zona buia e la zona chiara.

In poche parole si comporta come un essere umano in estate ed inverno. Non sta mai fermo per i cazzi suoi perché o fa troppo caldo o troppo freddo.

Una volta arrivato al tempo di sosta, il planetoide prende una rotazione del tutto normale per circa dieci mesi. Dopodichè si sposta nell’altra zona, con tempo di transazione di circa due mesi.

Se le stazioni di servizio fossero più veloci, d'altro canto...

La zona chiara è coperta integralmente dalla luce di due soli (da qui il nome del pianeta) che rischiarano e rendono incredibilmente florido ogni raccolto. Il calore è spesso “ammorbidito” dall’anello attorno al pianeta. Quest’anello si chiama Catena Mòrfuar.
Questa catena o anello genera una cappa di freddo che attutisce il calore dei due soli che altrimenti arriva ad essere incredibilmente eccessivo.

In altri tempi si era deciso di chiamare la Catena "Calippo tondo" ma poi s'è deciso per qualcosa di migliore.

Fortunatamente vi sono anche piogge che durante questo periodo sono molto violente e torrenziali. Le case sono anche obbligatoriamente provviste di zone d'oscurità assoluta per riuscire a dormire. Le notti, durante questo periodo, sono infatti molto brevi - al contrario del periodo della zona buia.

"Non riesco a vedere fuori Maria"
"Questo perché la casa è inondata dalle pioggie."
"Perché abbiamo bisogno di sti scuri se nel racconto non li menzioneranno manco una volta?"
"Cacchio ne so, sto tipo è un incostante"

La zona del buio è sempre dura per chi vive in zone limitrofe ed isolate. Quando il pianeta si sposta nella zona buia il livello di luce cala drasticamente, e Twinlight vive 10 mesi di freddo intenso e un duro periodo invernale al quale dovrà sopravvivere.
Su questo la famosa catena montuosa crea più disagi che altro visto che irrigidisce ancora di più il freddo già presente nel pianeta.

"Gescoooo!"
"Cosa?"
"Guarda quanta!"
"Sì come ogni fottuto anno che ne dici di venire qui a liberarmi le gambe dal ghiaccio?"

Spostandoci sulla storia che interessa Twinlight, ci basti sapere che in passato ha vissuto ben sei guerre mondiali. Le razze, così divise e diverse, si sono odiate per intere generazioni. La diversità d’idee e d'ideali, per non mancare delle conoscenze d'ogni singola razza, ha portato tutti a combattersi per lungo tempo.
Ma in quegli ultimi anni giunse un essere che seppur completamente sconosciuto a tutti gli animali – divenne il loro umile e onesto Re.
In antichità vi era un Re per ogni razza.
Dopo si passò per un Re ogni metà del pianeta, che ovviamente era già diviso dalla catena montuosa.

Avete mai pensato a come l'italia è politicamente disagiata? Benissimo, allora adesso avete visto Twinlight e potete diventare di nuovo ottimisti.

Vi erano dunque due Re : Justin la talpa e Tzumiki il Mustang.
Essi regnarono con saggezza e portarono per anni una pace mai vista su questo pianeta roso dall’odio e dal terrore..loro furono gli idealisti della legge contro ogni tipo d’arma esistente, facendo smontare e fondere fabbriche di armi e ogni tipo di cose che si poteva collegare alle armi. Bianche, ad energia o da fuoco che siano..le conoscenze su tale campo di conseguenza scomparvero.

Insomma uno che non ci vede per niente ed un cavallo a cui probabilmente interessa solamente correre tutto il giorno decidono di togliere la loro unica difesa perché beh la pace è la pace quindi aboliamo tutte le armi così nessuno ci rompe i coglioni OPS magari qualcuno può ancora costruirne!
Sì come regnanti fanno pena.

Ma purtroppo per Twinlight, non vi esiste pace duratura.

Un giorno il tirannico felide s’innalzo puntando il suo pugno verso i regni e tuonando:

“Io ho le chiavi del potere, io ho dunque il potere, e voi tutti a me dovete ubbidire”

"Non saprete mai come va a finire Furrifull!"
"NOOOO"
"E niente Youtube!"
"NOOOO"
"E basta Megaupload!"
"MALEDIZIONEEEE"
Un milione di voci si lamentarono e quindi si spensero.

Con un esercito privato, il felide che si da il nome di Black Sphere conquistò l’intero globo. I regni avevano infatti fuso ogni tipo di arma, ma Black invece trovò il modo di conservarne una quantità ingente.

"Salve, corriere TNT qui, abbiamo una consegna per tizio che vuole conquistare Twinlight"

E così il pianeta cadde in mano ad un regime totalitario e tirannico.
Non ci si poteva difendere nè ribellare per la propria libertà.

"V per vendetta senza il protagonista"

Sono tuttora vietate le armi in qualsiasi modo, anche per uso caccia. Solo l’esercito e la polizia privata di Black (Ovvero i soldati scelti Bellator e le unità Order) può usufruirne.
Le tasse sono pesanti, tra leggi e gabelle troppo numerose.

"Robin hood senza Robin hood"

In questo momento il pianeta si trova nel sesto mese del periodo chiaro.
E i suoi abitanti, oppressi, vi continuano a vivere..nonostante l'evoluzione tecnologica che hanno in mano.

Pag N°130/131 di "Le Twinlight historie" di Graham il ciccioso della porta accanto alla tua.

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/Shadowolf\
view post Posted on 4/2/2012, 21:48




Un vivido fuoco scoppietta libero in mezzo ad un luogo che ancora ospita relitti e strutture danneggiate. Ma tutti ballano allegramente. Si può vedere Franziska saltare insieme ad Artiglio con puro divertimento della poca musica prodotta dai ribelli che usano dei materiali di recupero per produrre poche note di chitarra o di tastiera elettronica. Gli altri ribelli ballano con chi può, possibilmente con una compagnia femminile.
E’ il ballo del saluto. In questa festa tutti o almeno chi può balla per ringraziare la bella stagione e sperando che nel periodo freddo il tutto sia mite.
Tyad è lì a guardare mentre tutti ballano cercando di dimenticare per almeno una sera tutti i loro problemi. Osserva chi balla…e chi fa tappezzeria.
“Non balli Tyad?” vicino a lui un cane. Un Foxhound. E’ Monaco “…no, non ho tanta voglia.”
Zak guarda con uno sguardo piuttosto teso un’altra persona che sta lì ferma senza accettare l’invito di ballo degli altri.
E’ la dottoressa Angela.
Il coniglio fa un piccolo sorriso vedendo come Zak fissa con tensione l’altra “Ti piace davvero tanto Zak? Perché non la inviti a ballare? Probabilmente aspetta solo te”
Lui scuote la testa “Non…non lo so, a me piace ma…ho paura” mugola “E quando ho paura succedono cose brutte…”
Il coniglio in effetti ricorda l’ultima volta che Zak ha avuto paura. Non è finita per nulla bene.
“Zak…se fai le cose col cuore non puoi aver paura. Quando…quando ero anch’io innamorato avevo tanta paura…paura di chiedere, paura di come comportarmi…poi alla fine bisogna solo essere sé stessi.”
“Davvero?” chiede lui in dubbio al coniglio nero. Lui sta lì con gli occhi chiusi. I ricordi…non se ne vogliono mai andare.
“Certo! Ce la puoi fare Zak. Vai” gli assicura. Il cane quindi s’avvia lasciando lì il ragazzo con le braccia incrociate e la schiena appoggiata contro il muro.

“Ce la puoi fare Tyad!”
Una piccolo pub con una zona di ballo dedicata a questa festa. Gli eventi ancor prima dell’arrivo di Black. E lui, un giovane coniglietto nero, a guardare una lupa che balla attivamente e fa svolazzare con dinamicità i suoi lunghi capelli. Il coniglio sembra stregato dalla sua presenza.
“Ma la conosco da così poco…e…e se non gli piaccio?”
Vicino a lui la combriccola delle guardie di sicurezza in prova. Tutti in uscita di gruppo e lui…solo gli occhi per lei. Occhi rapiti. Occhi dal quale non può distogliere lo sguardo.
“Vai tigre!” dice un altro.
E Tyad s’avvia.
“Hei” dice una volta vicino alla ragazza “Mi chiedevo se…se ti andava di ballare con me” la voce gentile e bassa. Nel profondo dell’anima il desiderio più grande. Conoscerla.
Sii mia.

“Stai sognando ad occhi aperti Tyad?” una voce lo riporta alla realtà attuale. Addestratore è lì vicino a lui e sembra che è lì da un bel po’.
“Ero sovrappensiero” dice lui. Lo scoiattolo ridacchia “Sono tutti allegri stasera. Forse c’è ancora speranza di guardare avanti nonostante tutto il mondo ci sia contro. Ah, guardali come guardano al futuro e cercano una compagna.”
“Già…”
“Io non ho mai pensato in vita mia di cercare una compagna. Ho sempre avuto una mentalità pronta per la battaglia e la guerra” dice lui mettendosi una sigaretta in bocca ed accendendosela “Alla fine esistono i compari di cui bisogna preoccuparsi davvero..”

Ed in tutto questo, Zak ed Angela ballano. Allegri, contenti, man per mano.
Della paura delle distanze non ci fu più esistenza.
 
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DummySirius
view post Posted on 11/2/2012, 19:59




Capitolo 1
Il richiamo del coniglio

http://chzmemebase.files.wordpress.com/201...on-kingggu1.jpg

Ah no è ancora notte.

Lentamente, Tyad prende a tirare un sospiro tra il dannato ed il sollevato. "AARHHhheeeaa".
Nemmeno a farlo apposta fuori è una notte "buia e tempestosa".

"La fantasia di questo mondo non ha limiti" dice lui mentre si gratta il codino "Mi chiedo se sono in un giallo"

I tuoni dei fulmini sono le uniche cose che attirano il suo udito.

"Udito! Torna subito qui! A cuccia. Fa il bravo!"

Le sue orecchie basse e il suo sguardo aperto, puntato nel vuoto..con un’espressione che sembra calma e molto concentrata.

“Sì, è proprio una di quelle notti. Miseria. Una notte buia e tempestosa. A quanto un giorno di sole tranquillo? No eh?!”

Pronuncia solamente, e con un gesto praticamente abitudinale si leva dal suo letto.
Ancora in boxer e null’altro, si dirige a passo veloce alla finestra per osservare ciò che accade fuori..ma in realtà osservava il suo riflesso allo specchio, flettendo le braccine minute e il fisico da chiodo secco.

"oooh yeah!"

vale a dirsi assolutamente nulla...

"EHI!"

Parlavo dell'esterno idiota.

"Ah."

...se non una marea d’acqua scaricata dalle nubi che cade sulla casa che ormai era vecchia e rovinata.
Molti i segni di sporcizia e mal curanza in tutta l’abitazione. Ogni tanto passavano i procioni a farci la tana e gli uccelli entravano dai buchi del soffitto. Lì, a guardare la TV durante la notte o a fregarsi l'ultimo pezzo di torta la mattina.

Dopo essersi stiracchiato sul posto torna ad avvicinarsi sul davanti del letto, aprendo un baule ed afferrando degli indumenti che subito vengono indossati.
Indumenti leggeri ed estivi: Un gilet pieno di tasche, un pantalone leggero, e niente più se non un paio di scarpe ginniche ben adattate per la forma delle sue zampe. Non dimentica il contenitore delle pillole, che intasca subito.

"Non sia mai che incontrerò una bella ragazza! Magari una furetta!"
"Tu sei MIO"
"Chi ha parlato?...sarà stata una mia impressione."

Si sente un soffiare di sottofondo e un gomitolo lanciato.

Silenzioso si avvia e scende le scale, arrivando al soggiorno dove accolse la terribile notizia con un bulldozer. Tutt’intorno è ormai rovinato dal tempo e dall’incuria del coniglio che sembra non importarsene affatto delle condizioni della sua casa.
Polvere, ragnatele, perfino rimasugli di confezioni e svariati spuntini. A dirla tutta sembra la casa di chi sta scrivendo questo racconto. Ora si capisce da dove prende l'ispirazione!
Quella perfezione diventata un incubo che il coniglio sperava solamente d'abbandonare. Ma purtroppo chi sta scrivendo non sembra fermarsi.
Tyad cammina in silenzio, la pioggia spinta dal vento batte rumorosa sui vetri.

"La vuoi smetterla di spingere?! C'è un sacco di spazio lo sai?!"

Questa tempesta lo fa sentire attivo dentro di sé,ma anche tormentato – in un misto di emozioni e pensieri.

"Dove ho messo il bicarbonato...."

Raggiunge una porta che apre senza pensarci due volte. S'accorge che è il ripostiglio a giudicare dalle 20 latte d'olio che gli cadono in testa, la scopa, ed un lucida pelliccia comprato da uno di quei maledettissimi venditori porta a porta.
Quindi stavolta s'avvia dove deve andare, pensandoci BENE.
Dentro la stanza è buio, ma raggiunge prontamente l’interruttore della luce e lo aziona: gli va dritto in faccia una padella azionata da una molla. Il suo antifurto.
"Ouch! No..quello della luce...accidenti...ci sto rimettendo la faccia in sto racconto.."

ai suoi occhi una stanza che visitava praticamente ogni giorno. Per lavorarci.

La stanza è semi adornata da muri multi colore, con tanti animali di stoffa..strappati a destra e sinistra.

"Ha ucciso dei poveri peluche?! Ma io lo sbrano!"
"No no ASPETTA, FERMATELA!"
"No no no NON GRAFFIARMI AAAAAAAAAAAH!!"
Si sentono altre persone arrivare, altre voci, quelle d'una lupa e d'una coniglia, pugni che volano, morsi.
"Taglia! Taglia!"

Precedentemente questa stanza aveva uno scopo ben preciso – ma oggi è diverso.
E' diverso anche tyad in questo momento che è pieno di bende e cerotti.
Alla destra un contenitore gigante di liquido infiammabile e pericoloso collegato a vari tubi e condotti.
In fondo un tavolo con tanti pezzi e oggettini, tanti strumenti per un lavoro che sembra incompleto.

L'apertura d'un ovetto Kinder.

Una finestra alla sinistra e alcune scansie con tanto di ruote, anch’esse piene di strani oggetti e miriadi di fili e cacciaviti...tutti rubati ad un certo Archimede.
Cammina così l’unico essere vivente che par essere in quella casa, e raggiunge la sedia che vi è posta davanti al tavolo.
Gli insetti si sentirono così offesi d'essere ignorati che giurarono di distruggere lentamente la casa.

“E’ deciso. Stasera terminerò il mio progetto. Il RayGun nascerà.”
"E naturalmente aprirò questo dannatissimo ovetto Kinder"

Mormora il coniglio prendendo un paio di stecche saldatrici ad ioni e iniziando a lavorare, seppur svegliatasi da poco non sembra molto assoggettato dal poco sonno.
Ma in lontananza, qualcosa si sta avvicinando.
E lo afferra per una parte dello stomaco.

"Mangia di più miraccomando!"
"Cosa? Chi?"
"Dannazione! TAGLIA, TAGLIA!"

Ma qualcuno sta parlando in lontananza.

“Ne varrà la pena,signore?”

Disse un soldato all’interno dell’hovercar targato LARDO66.
Tre elementi di cui due volpi ed un gatto.

di cui a nessuno di tutti e tre andava di cantare l'omonima canzone italiana perché non erano a posto con i numeri.

"Cosa dobbiamo fare lì?" chiede un gatto mentre guida allegramente la decappottabile con un naso ed un paio d'orecchie.
"Aspirapolveri."
"Tyad è la nostra nemesi"
"Ma non l'abbiamo mai conosciuto prima!"
"Lo sappiamo e basta perché è il protagonista e come tale lo ODIAMO GIA'!" dice chiaramente una delle due volpi "E vogliamo tutto di lui: pelliccia, orecchie, sangue..."
"Come mai?"
"Uff, in questo pianeta non sappiamo cosa porti fortuna in un coniglio, perciò ce lo facciamo a pezzi e poi decidiamo."
"Ah vabbè. Questa storia mi ha messo appetito."
 
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/Shadowolf\
view post Posted on 10/4/2012, 22:38




Tyad nel frattempo sta ancora leccando la copertura di cioccolato dell'ovetto Kinder, facendo cadere pezzi di cioccolata al latte in giro.
In questo momento il coniglio pasquale si sta contorcendo nella tomba.

Il lavoro tanto impegnativo stava per essere finalmente finito.
Alla fine ecco che si ferma, con la lingua quasi consumata dal continuo leccare della cioccolata, fumo della cottura dell'uovo provocato dalle continue e voraci leccate del coniglio.
Subito dopo inizia a soffiare sull’oggetto incandescente che ora è stato praticamente messo insieme, ed usando un panno ne afferra il manico.
“Più potente del bastone personale della mucca Milka…” “Più leggero del Kinder Cinque cereali….” “E' nato il RayChocolate!”

Dice il coniglio che osserva con un sorriso compiaciuto una pistola dalle fattezze da cioccolata molto solide..anche se sembra seriamente un giocattolo uscito da un uovo di pasqua. E' presente perfino l'obbligatoria copertura in cioccolato bianco.

Ma proprio in quel momento alle sue orecchie giungono rumori piuttosto gravi.
"Dove ho messo i cotton fioc? Credo sia il momento di dare una pulita"
Per la precisione la porta di casa sua stava venendo sfondata da un omone dalle mani assolutamente enormi. Porta una valigetta con sopra scritto "Mondial Baracca" ed è vestito molto elegante. Un robot gigante comandato dal trio di venditori porta a porta
“Per soli 30 euro vi diamo questo fantastico omaggio! Comprate oggi un aspirapolvere sbuffavia!”
“Me***.” Dice semplicemente Tyad guardando la sua nuova pistola.
"No Tyad, quella è cioccolata"
"Io intendevo per ALTRO"

Non c'era tempo di nascondere le varie apparecchiature per far apparire la stanza come un semplice laboratorio elettrotecnico.
O per fare invidia a Willy wonka per la quantità di cioccolata.
Curioso che nonostante l'avviso la porta era già sul punto d'essere sfondata.
“E per la sua signora una busta di gustosi Alici!”
In quel preciso momento la porta cade in un fragore di metallo e legno.
Dozzine d'aspirapolveri passano per la casa e succhiano via sporco e pavimento, tanto che sono potenti.
“Libera! Libera via TUTTO”

Grida uno dei venditori che entrano. Tutti gà nel soggiorno, mentre le luci guidate degli aspirapolveri puntano ovunque.
Veloci e professionali, danno giusto il tempo a Tyad d'infilare la sua pistola al mezzo del pantaloni. Poi ci riprova e lo ficca nella scarpa.
"Ok senti, se non riesci nemmeno a fare questo..."
"Mi scusi regista è che..."
"Te lo metto io..."
Il regista infila la pistola di Tyad nella cintura.
"Azione!"
Fatto questo il coniglio tenta d'uscire fuori dal laboratorio..
 
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/Shadowolf\
view post Posted on 11/4/2012, 02:29




Ma si trova già all'uscio un reparto completo di batterie di pentole e lavastoviglie con in omaggio una televisione a colori Mondial baracca.
La pioggia continua a battere incessante così come la tempesta, quella notte qualcosa di grave doveva accadere inevitabilmente.
"Sentite, io già sono nero, poi mi devo anche toccare i cosidetti?"
“Mani in alto!” Tuona uno dei venditori porta a porta "Mi lasci dimostrare come funziona il nostro Eliminavenditoriportaaporta portatile, di grande potenza!"
Tyad ormai ha il cuore che gli sta per uscire dalla gola.
"Mai che mi faccia uscire una volta sola in vita mia" disse.

“Cosa significa?! Cosa vi ho fatto?!” ribatte Tyad con tono arrabbiato e lo sguardo determinato.
"Non comprate niente da parecchi anni Signor Tyad, questo è fuorilegge nel nostro pianeta perciò compri qualcosa!"
La sua voglia di parlare si trasforma così subito dopo in un semplice e sottomesso mugolio.
"Nonhounsoldo..."
"Come dice?"
"NON HO UN SOLDO"
“Chiedo autorizzazione al fuoco!” dice uno dei venditori porta a porta mentre accende un fiammifero.
“Autorizzazione concessa.” Risponde l'altro mentre da un calcio ad uno degli aspirapolvere che sta succhiando via una zampa d'uno di loro.

Il venditore porta a porta preme il grilletto…
E la luce qualche attimo prima se ne va.
Un fulmine cade letteralmente lì vicino, colpendo un albero che va in fiamme.
"EHI VOI! MA CHI SI CREDE D'ESSERE?"
"Mi scusi andavo troppo di fretta!"
"Ma è assicurato almeno?"
"Sì con madre natura!"
Il rumore del tuono è così forte che tremano i vetri e parte degli oggetti lì nel luogo.
**BWAAAAAAAM!**
“AAARGH!”

La luce non ritorna.
Un albero ancora in fiamme pensa a rischiarire la zona esterna alla casa sempre più. Tyad rotola velocemente fino a scontrarsi con uno dei tanti alberi.
"Anche un coniglio ora? Che scapestrati!"

Sporco di fango, umido e dolorante, raccoglie le sue forze e si rialza - stringendo forte i denti e il suo braccio destro. Puzza di pelo bruciato arriva alle narici del lagomorfo che impreca dolcemente per qualche secondo.
"Dannati fiammiferi! Non possono utilizzare qualcosa come una torcia elettrica?"
come se non bastasse nota ora uno dei venditori uscire da casa sua e che si dirige nella sua direzione.
"Signor Tyad! Aspetti! Le daremo un buono sconto!"
È silenzio da parte sua, che velocemente si nasconde dietro l’albero. Il venditore arriva con il fiammifero acceso e si ferma dove di vetri non se ne vedono più.
"Lo vede? E' pure impermeabile!"
È logico pensare di trovare la propria preda lì, ma non si vede nessuno. L’albero è abbastanza grande e largo da nascondere proprio quella preda che per fortuna sua è già d'un nero scuro e quindi si rende difficile da vedere..per il momento.

“Suvvia Tyad! Non vuole una TV in regalo? Ha SKY” urla mentre continua a marciare in zona.

*Ed io ci credo..* pensa Tyad vedendo da un suo lato la luce diventare sempre più vicina. È arrivato per lui il momento di ricordarsi gli insegnamenti che aveva appreso quando era un cameriere in un Discopub gestito da una micia nera particolarmente scontrosa.
Appena si avvicina abbastanza ed ingenuamente il coniglio gli salta addosso.
"ODDIO UN OMOSESSUALE QUALCUNO MI LIBERI DA QUESTO GAY!" urla in un attacco di panico il venditore.

Afferra l'eliminaportaaporta e cerca di strapparlo dalle sue mani, che per reazione spara diverse volte. Vari colpi d’energia vanno in aria e colpiscono gli alberi incendiandoli immediatamente.
“Rrrgh! No! E' difettoso e non ha la garanzia! Siamo fottutiiii” urla cercando di richiamare i suoi compagni. Alcuni aspirapolvere arrivano di conseguenza dalla finestra, diretti probabilmente al coniglio, ma mancano più volte entrambi peggiorando solo la situazione e proclamando l’inizio d’un violento incendio.
A loro piace il fuoco e perciò, soffiano.
Tyad riesce a levar di mano l'eliminaportaaporta e gli da velocemente un colpo deciso con il calcio sotto il suo mento, mettendo fine a questa furiosa lotta. Lui, ancora un principiante, prende l’urto di tutto grado e arretra..per ritrovarsi il coniglio puntargli il fucile giusto contro il volto.
"L'aveva detto mia madre che dovevo suonare il violino..."
Il grilletto vien premuto ed un altro urlo – questo molto più forte – si manifesta per la zona.
Un fulmine copre parte di questo suono di grande dolore mentre la pioggia incessante batte sugli alberi sempre più in fiamme.

“Devo metter fine a tutto questo. Ora! Basta televendite! Basta acquisti via catalogo!” Tyad, vedendosi davanti a sé il venditore con la faccia rosicchiata dalla violenta sferzata dell'eliminatore, guarda così casa sua: Non lo stanno più prendendo di mira. Segno che presto o proprio in quel momento stanno chiamando rinforzi.
“Non mi rimane altra scelta…questi mi anticipano i grandi saldi stagionali e mi fanno un conto in banca cos'!” dice secco Tyad che mira la finestra di casa sua e preme più volte il grilletto.
Il risultato suo è colpire il contenitore di liquido infiammabile cioccolatoso che si trova proprio di fronte alla finestra.
E così accade.
L’esplosione è fragorosa ed incredibilmente forte. La sua casa che doveva ospitare sogni e gioie già anni fa viene inondata di cioccolata.
In un globo di devastante energia al cacao.

"Sì ma sentite...UN'ALTRA CASA ANCORA? No, no. Adesso per me Tyad è un barbone. Un senzatetto, ecco."
"Posso portarlo a casa allora?"
"No, prendi i tuoi croccantini e non disturbare la regia"
"Miao."
 
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/Shadowolf\
view post Posted on 30/11/2012, 02:29




L’esplosione rintrona parecchie volte nelle orecchie del coniglio.
“La prossima volta che comprate un set surround vi ammazzo con le mie mani!”
Il suo sguardo è sdoppiato dalla forza della deflagrazione e l’unica cosa che gli fa muovere le sue gambe è l’istinto alla fuga.
L’altra cosa che invece lo ferma sui suoi passi è un albero, con il quale si schianta. Pazienza però: ci passa attraverso come un cartone animato della Warner bros.
Il fucile ad energia ancora tra le braccia mentre la ferita al braccio gli continua ancora a bruciare orrendamente.
Forse è ora di spegnere quella fiammella, ma dopo che questo coniglio ha distrutto un albero a testate è evidente che non lo farà.
Tutto quello che fa Tyad è correre e fuggire.
“Nooo, DAVVERO? Forse ti sbagli, magari sto bevendo un té con gli amici. Questo scrittore non è chiaro nemmeno con sé stesso!”
E nel frattempo le fiamme divampano! Vista la conformazione del terreno e la situazione, queste prendono a cancellar via flora e fauna.
“Con la gomma che così ci vien meglio”
“Aspetta fiamma, sei in discesa, non scivolare!”
“Aaaah!”
 
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DummySirius
view post Posted on 7/12/2012, 19:31




Pezzi in fiamme e calcinacci ancora atterrano per il bosco.
“Ow! Ow che volo”
Inoltre questi si chiedono, visto che Tyad ha fatto esplodere casa sua più o meno un ora fa, come mai i calcinacci sono andati così in alto e c’hanno messo così tanto a cadere.
La gravità funziona in modi davvero strani su questo pianeta.

In lontananza si odono le sirene degli agenti Defender, ovvero coloro che s'occupano di situazioni d’emergenza come incendi o disastri di ampia scala. Comprese anche le sirene d'altri venditori porta a porta.
Non sentiremo mai più parlare dei Defender perché sono inutili e baciano gli alberi.

Tutto questo preoccupa di più il lagomorfo che anche se ha preso una certa distanza dal luogo dell’accaduto, sa benissimo che sarà braccato senza sosta.
Perché far saltare in aria una casa con delle persone dentro per danni di migliaia d’euro non lo preoccupava prima, ma solo adesso.
Nella sua corsa qualcosa colpisce la sua zampa (o per meglio dire gli fa lo sgambetto) e lo fa cadere ruzzolando ulteriormente tra il fango le pietre..stavolta il ruzzolone è ben più violento.

“Ben fatto albero!”
“Sì frasca, così impara a bruciarci tutti!”

Tyad chiude stancamente gli occhi, mentre sente i vari colpi di sassi ed altre sterpaglie percuotergli il corpo.

“Dagliele a sto coniglio che odia la natura!”
“Te e i rumori molesti la notte!”

Nemmeno tenta di fermare tale caduta dato che significherebbe per lui la perdita del fucile e non vuole mollare l’unica sua arma di difesa..anche se ciò può risultargli molto fatale!

Perché insomma, usare i piedi per frenare la caduta è assolutamente IMPOSSIBILE per un coniglio il quale avrà sicuramente zampe GIGANTI per farlo. Questo Tyad non brilla certo per intelligenza.

Ad un certo punto il ruzzolare s’interrompe e lui si sente cadere fino a subire un grande colpo che gli fa perdere i sensi.
*Non può essere finita…!* il suo ultimo pensiero.

No che non è finita Tyad, il racconto ha appena raggiunto 10 pagine.
Un secondo, dobbiamo rifare la scena, la telecamera non ha registrato.
Ok!
“NOOO”
*BAM BAM BAM BAM SBONGGG!*
Questa caduta m’è sembrata molto più migliore.
 
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8 replies since 21/1/2012, 19:58   195 views
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