Capitolo 1
Il richiamo del coniglio
http://chzmemebase.files.wordpress.com/201...on-kingggu1.jpgAh no è ancora notte.
Lentamente, Tyad prende a tirare un sospiro tra il dannato ed il sollevato. "AARHHhheeeaa".
Nemmeno a farlo apposta fuori è una notte "buia e tempestosa".
"La fantasia di questo mondo non ha limiti" dice lui mentre si gratta il codino "Mi chiedo se sono in un giallo"
I tuoni dei fulmini sono le uniche cose che attirano il suo udito.
"Udito! Torna subito qui! A cuccia. Fa il bravo!"
Le sue orecchie basse e il suo sguardo aperto, puntato nel vuoto..con un’espressione che sembra calma e molto concentrata.
“Sì, è proprio una di quelle notti. Miseria. Una notte buia e tempestosa. A quanto un giorno di sole tranquillo? No eh?!”
Pronuncia solamente, e con un gesto praticamente abitudinale si leva dal suo letto.
Ancora in boxer e null’altro, si dirige a passo veloce alla finestra per osservare ciò che accade fuori..ma in realtà osservava il suo riflesso allo specchio, flettendo le braccine minute e il fisico da chiodo secco.
"oooh yeah!"
vale a dirsi assolutamente nulla...
"EHI!"
Parlavo dell'esterno idiota.
"Ah."
...se non una marea d’acqua scaricata dalle nubi che cade sulla casa che ormai era vecchia e rovinata.
Molti i segni di sporcizia e mal curanza in tutta l’abitazione. Ogni tanto passavano i procioni a farci la tana e gli uccelli entravano dai buchi del soffitto. Lì, a guardare la TV durante la notte o a fregarsi l'ultimo pezzo di torta la mattina.
Dopo essersi stiracchiato sul posto torna ad avvicinarsi sul davanti del letto, aprendo un baule ed afferrando degli indumenti che subito vengono indossati.
Indumenti leggeri ed estivi: Un gilet pieno di tasche, un pantalone leggero, e niente più se non un paio di scarpe ginniche ben adattate per la forma delle sue zampe. Non dimentica il contenitore delle pillole, che intasca subito.
"Non sia mai che incontrerò una bella ragazza! Magari una furetta!"
"Tu sei MIO"
"Chi ha parlato?...sarà stata una mia impressione."
Si sente un soffiare di sottofondo e un gomitolo lanciato.
Silenzioso si avvia e scende le scale, arrivando al soggiorno dove accolse la terribile notizia con un bulldozer. Tutt’intorno è ormai rovinato dal tempo e dall’incuria del coniglio che sembra non importarsene affatto delle condizioni della sua casa.
Polvere, ragnatele, perfino rimasugli di confezioni e svariati spuntini. A dirla tutta sembra la casa di chi sta scrivendo questo racconto. Ora si capisce da dove prende l'ispirazione!
Quella perfezione diventata un incubo che il coniglio sperava solamente d'abbandonare. Ma purtroppo chi sta scrivendo non sembra fermarsi.
Tyad cammina in silenzio, la pioggia spinta dal vento batte rumorosa sui vetri.
"La vuoi smetterla di spingere?! C'è un sacco di spazio lo sai?!"
Questa tempesta lo fa sentire attivo dentro di sé,ma anche tormentato – in un misto di emozioni e pensieri.
"Dove ho messo il bicarbonato...."
Raggiunge una porta che apre senza pensarci due volte. S'accorge che è il ripostiglio a giudicare dalle 20 latte d'olio che gli cadono in testa, la scopa, ed un lucida pelliccia comprato da uno di quei maledettissimi venditori porta a porta.
Quindi stavolta s'avvia dove deve andare, pensandoci BENE.
Dentro la stanza è buio, ma raggiunge prontamente l’interruttore della luce e lo aziona: gli va dritto in faccia una padella azionata da una molla. Il suo antifurto.
"Ouch! No..quello della luce...accidenti...ci sto rimettendo la faccia in sto racconto.."
ai suoi occhi una stanza che visitava praticamente ogni giorno. Per lavorarci.
La stanza è semi adornata da muri multi colore, con tanti animali di stoffa..strappati a destra e sinistra.
"Ha ucciso dei poveri peluche?! Ma io lo sbrano!"
"No no ASPETTA, FERMATELA!"
"No no no NON GRAFFIARMI AAAAAAAAAAAH!!"
Si sentono altre persone arrivare, altre voci, quelle d'una lupa e d'una coniglia, pugni che volano, morsi.
"Taglia! Taglia!"
Precedentemente questa stanza aveva uno scopo ben preciso – ma oggi è diverso.
E' diverso anche tyad in questo momento che è pieno di bende e cerotti.
Alla destra un contenitore gigante di liquido infiammabile e pericoloso collegato a vari tubi e condotti.
In fondo un tavolo con tanti pezzi e oggettini, tanti strumenti per un lavoro che sembra incompleto.
L'apertura d'un ovetto Kinder.
Una finestra alla sinistra e alcune scansie con tanto di ruote, anch’esse piene di strani oggetti e miriadi di fili e cacciaviti...tutti rubati ad un certo Archimede.
Cammina così l’unico essere vivente che par essere in quella casa, e raggiunge la sedia che vi è posta davanti al tavolo.
Gli insetti si sentirono così offesi d'essere ignorati che giurarono di distruggere lentamente la casa.
“E’ deciso. Stasera terminerò il mio progetto. Il RayGun nascerà.”
"E naturalmente aprirò questo dannatissimo ovetto Kinder"
Mormora il coniglio prendendo un paio di stecche saldatrici ad ioni e iniziando a lavorare, seppur svegliatasi da poco non sembra molto assoggettato dal poco sonno.
Ma in lontananza, qualcosa si sta avvicinando.
E lo afferra per una parte dello stomaco.
"Mangia di più miraccomando!"
"Cosa? Chi?"
"Dannazione! TAGLIA, TAGLIA!"
Ma qualcuno sta parlando in lontananza.
“Ne varrà la pena,signore?”
Disse un soldato all’interno dell’hovercar targato LARDO66.
Tre elementi di cui due volpi ed un gatto.
di cui a nessuno di tutti e tre andava di cantare l'omonima canzone italiana perché non erano a posto con i numeri.
"Cosa dobbiamo fare lì?" chiede un gatto mentre guida allegramente la decappottabile con un naso ed un paio d'orecchie.
"Aspirapolveri."
"Tyad è la nostra nemesi"
"Ma non l'abbiamo mai conosciuto prima!"
"Lo sappiamo e basta perché è il protagonista e come tale lo ODIAMO GIA'!" dice chiaramente una delle due volpi "E vogliamo tutto di lui: pelliccia, orecchie, sangue..."
"Come mai?"
"Uff, in questo pianeta non sappiamo cosa porti fortuna in un coniglio, perciò ce lo facciamo a pezzi e poi decidiamo."
"Ah vabbè. Questa storia mi ha messo appetito."